I dadi hanno il compito di definire il risultato o il fallimento di un’azione svolta dal PG.
I dadi in D&D sono abbreviati con la “d” e bisogna comprarli per forza, singolarmente oppure in set che comprendono 1d4, 1d6, 1d8, 2d10, 1d12, 1d20
(da un minimo di 6 Є fino a prezzi esagerati).
I dadi sono di materiale vario (a seconda di quanto avete speso) e l’immagine raffigura i dadi standard:
Il Dado Vita (DV): la vita di un PG è definita dai sui Punti Ferita (PF) ovvero le sue energie vitali senza le quali il PG muore (vedi Scheda del Personaggio) e
sono il risultato di un tiro del DV
es: il PG ha DV 1d8+2 in Punti Ferita saranno 10 ma solo all’inizio, poi la cosa cambia con il continuare del gioco.
Il d4 è utile per i DV, i danni inferti da un arma o da un incantesimo o da altro.
Il d6, il d8 ed il d12 sono usati allo stesso modo del d4.
I 2d10 sono due perché possono essere tirati contemporaneamente per il tiro percentuale (100%) ma hanno lo stesso scopo degli altri dadi.
Il d20 è il Dado più utilizzato ed è bene che il PG c’è l’abbia sempre in mano.
Il d20 è fondamentale per utilizzare le Abilità (vedi Abilità), per iniziare i combattimenti (vedi Combattimento), per poter colpire il proprio avversario ed altro
ancora.
Il tiro di un dado è sempre affiancato da un Modificatore ovvero un numero che dice se il PG è capace (quindi sarà un numero positivo, chiamato Bonus)
oppure no (quindi sarà un numero negativo, chiamato Malus), vedi la scheda: Caratteristiche.
Il Consiglio: il DM e la Compagnia devono decidere se un lancio di dado caduto per terra sia valido